Igiene orale: benefici del uso di un’idropulsore

L’igiene di ogni persona dipende dal tempo che ognuno concede a se stesso. A volte si è così di fretta che ci si lava a stento il viso. I bambini sono seguiti nella loro igiene dalla loro mamma ma con l’età ci si chiude a riccio, nella vergogna di mostrarsi agli altri e l’igiene personale diventa realmente cosa solo personale.

Le femminucce sono per forza di cosa più dedite alla pulizia, ma i maschietti fin quando non trovano una bella ragazzina da conquistare, sono piuttosto veloci e rapidi nell’ igiene personale. E così via con una infinità di docce, cambi d’abito in numeri smisurati per la conquista del gentil sesso. E così la cura di se stessi.

Un bel sorriso per esempio, va curato, usato come biglietto da visita. Una dentatura perfetta, bianca e smagliante ma soprattutto denti puliti. L’igiene orale è fondamentale perché dalla bocca dipendono il benessere di tutto il corpo. Un mal di denti porta mal di testa ed un alito sgradevole fa venire il mal di testa a sua volta a chi ti sta vicino.

Prassi giornaliera: come e quando utilizzare l’idropulsore

Ad ogni fine pasto ci si dovrebbe lavare i denti e per accertarsi che alcun residuo alimentare sia rimasto incastrato, si dovrebbe usare il filo interdentale. Questa è la prassi per una corretta igiene orale e per molti è una buona e sana abitudine giornaliera.

Come sostituto del filo interdentale, anzi meglio come alleato di quest ultimo, l’idropulsore può essere un aiuto prezioso nella cura dell’igiene orale. E’ uno strumento simile a quello che usa il dentista per la pulizia dei denti. Agisce con un getto d’acqua che si mira tra la gengiva ed il collo dei denti.

Si spruzza tra lo spazio presente tra i denti, là dove spesso si ferma un residuo alimentare. Ha un getto quasi sempre regolabile e l’acqua può essere miscelata con il collutorio per favorirne così l’igiene orale.

Si preferisce l’utilizzo di acqua tiepida per evitare di sensibilizzare le gengive. Il getto non deve essere troppo forte perché potrebbe causare danni alle gengive ed al colletto dentale.

Come funziona un idropulsore?

Il getto d’acqua ripetuto su di uno stesso punto, può provocare la scollatura del colletto dentale e l’infiltrazione di germi causando gravi infezioni. Non per nulla si dice che una goccia d’acqua può bucare una roccia dura. L’idropulsore va usato come aiuto del filo interdentale e sicuramente non in modo assoluto.

I denti vogliono essere spazzolati, la placca che si forma sui denti viene rimossa dalle setole dello spazzolino e la sensazione di parete liscia che si prova al passaggio della lingua è la prova di denti puliti.

L’idropulsore aiuta ad avere un’igiene orale quasi perfetta se utilizzato nel modo corretto. Dà la sensazione di essere dal dentista e di sentire che la tua bocca, i tuoi denti respirano liberi senza fastidiosi ostacoli maleodoranti.

Nel caso in cui si è portatori di protesi dentarie, idropulsori possono arrivare dove lo spazzolino non arriva e dove il filo interdentale sarebbe impossibile far scorrere.

Quando si è in presenza di protesi, l’igiene orale è doppiamente importante perché sarebbe un peccato raddrizzare una scorretta occlusione e poi scoprire fastidiose carie nate da una cattiva igiene orale. E’ importante, dunque, concederci qualche minuto in più per sentirci bene prima con noi stessi e poi con chi ci è accanto.

Pulizia garantita con lo sterilizzatore

L’igiene del proprio bambino si sa, è importante sin dalle prime settimane di vita. Naturalmente, il bambino deve iniziare a formare gli anticorpi, però come in tutte le cose è meglio non esagerare.

Specialmente quando si tratta di mangiare e se da una parte è vero che non si può tenere il piccolo in una campana di vetro dall’altra parte bisogna comunque stare un po’ attenti alle cose che tocca, sopratutto a quelle che mette in bocca. Per questo occorre sterilizzare le varie parti del biberon o anche il ciucciotto prima di utilizzarli.

Sterilizzazione “vecchia scuola”

In tempi non troppo lontani, si usava sterilizzare questi oggetti nell’acqua bollente, semplicemente facendola bollire in una pentola e poi immergendovi per un po’ di tempo, ma ovviamente per essere sicuri della sterilizzazione dell’oggetto nell’acqua calda, occorreva aspettare un po’ di tempo.

Oggi ci si può avvelere di uno Sterilizzatore, un ottimo utensile che sostituisce questo processo un po’ “all’antica” dell’acqua bollente e permette di rendere sicuri gli oggetti per i vostri bambini in modo più pratico e veloce.

A micro-onde, a caldo o freddo?

Lo sterilizzatore biberon si presenta come un contenitore con uno o più spazi dove inserire il biberon e possono essere sia alimentati a corrente elettrica, sia da inserire nel micro-onde. Questi ultimi sono di dimensioni ridotte, ma richiedono un micro-onde in casa per poter iniziare il processo di sterilizzazione.

Può capitare che il forno a micro-onde casalingo sia anche troppo piccolo per potervi inserire lo Sterlizzatore, quindi la scelta migliore ricade su quelli alimentati a corrente elettrica che sebbene siano un po’ più ingombranti, hanno il vantaggio di poter essere usati ovunque ci sia una presa per la corrente.

Questo tipo di Sterilizzatore ha un sistema autonomo di riscaldamento ed è in grado di sterilizzare gli oggetti al 100%. Esistono anche degli Sterilizzatori a freddo che utilizzano una soluzione chimica atossica dove basta immergere l’oggetto da sterilizzare all’interno del contenitore per ottenere l’effetto desiderato.

In più questi Sterlizzatori non devono essere collegati alla presa elettrica, così avrete ancora meno problemi di adattamento. Per quanto riguarda la capienza degli Sterilizzatori, tutto dipende dalle vostre necessità.

Per un solo bambino occorre uno Sterilizzatore nel quale si può inserire anche solo un biberon, o magari due se il vostro bambino ha delle necessità particolari. Per le famiglie più numerose consigliamo l’acquisto di uno Sterilizzatore più capiente che riesce a sterilizzare più biberon contemporaneamente, in modo da avere la pappa pronta per tutti.

E’ difficile che gli Sterilizzatori più grandi si possano inserire nel micro-onde, quindi cercate dei prodotti che lavorano a caldo o a freddo, in modo da poterli usare più facilmente.

Importanza dell’educazione sentimentale nelle scuole

L’amore e il rapporto intimo con il prossimo sono tappe che prima o poi ogni individuo deve fare nel corso della propria vita e sono davvero importantissime per conoscere se stessi, i propri sentimenti, la propria sessualità e il proprio corpo.

Purtroppo spesso l’educazione sentimentale viene ritenuta un tabù, come se si vivesse in un cartone animato dove i bambini nascono dai fiori o vengono portati dalle cicogne.

Ci si lamenta del fatto che le generazioni moderne siano assolutamente fuori controllo quando si parla di rapporti fisici, li prendono poco sul serio e in modo freddo, senza pensare alle conseguenze che possono avere sulla loro psiche e sul proprio io.

Questo succede sia per gli sconsiderati messaggi e impulsi che i media mandano ogni giorno e che i più giovani, avendo poca esperienza, fanno fatica a filtrare, oltre al fatto che spesso le relazioni vengono spesso avviate o mandate avanti tramite social network o le chat.

Sono comunissimi infatti i siti di incontri che i giovani usano tantissimo, segno di una chiusura verso il prossimo che sembra avere soluzione solo utilizzando lo schermo dello smartphone o del computer come collegamento umano.

Non bisogna poi dimenticare che a causa di questa ovvia mancanza nel sistema scolastico, ultimamente ci sono stati addirittura casi di suicidio di ragazzi e ragazze vittime di bullismo e omofobia.

Abbattere i pregiudizi e condividere

Vista l’attuale situazione, la barriera dell’educazione sentimentale nelle scuole dev’essere abbatutta ora più che mai per far trovare la giusta via ai giovani, per filtrare i messaggi sbagliati che il mondo lancia e sconfiggere le loro insicurezze e le loro paure che spesso li portano a fare le scelte sbagliate.

Bisogna insegnare ai giovani a rispettare il prossimo sentimentalmente e di conseguenza se stessi, a non ragionare per stereotipi maschili o femminili e a cancellare i pregiudizi dalle loro teste, smontando le idee sbagliate che spesso si creano grazie ai cattivi esempi.

Sarà allo stesso tempo importante ritornare a insegnare la condivisione umana, spesso i ragazzi di oggi pensano che “condividere” sia solo un’opzione da social network, quando stanno perdendo lentamente il concetto di apertura del proprio cuore e condivisione dei propri sentimenti con il prossimo.

L’insegnamento della materia

Per insegnare questa materia saranno indispensabili docenti laureati in materie umanistiche come la psicologia e l’antrpologia e in campo universitario sarà necessario creare dei nuovi corsi di studio per creare figure sempre più specializzate.

Per ottenere i migliori risultati si dovrebbe creare una collaborazione tra chi insegnerà educazione sessuale e ovviamente le famiglie dei giovani interessati che dovranno anche loro indirizzare i propri figli verso la giusta strada, in modo che ci sia un flusso continuo di educazione tra l’ambiente scolastico e quello familiare.

Impatto dei social network sui giovani di oggi

Il mondo d’oggi è dominato dalla comunicazione tramite internet. Inutile girarci intorno, giriamo tutti nel ciclone di dati e informazioni che ogni giorno ci vengono tirati addosso e che dobbiamo filtrare ed evitarli per non rimanerne troppo colpiti.

Se pensiamo che ci sono persone grandi e vaccinate che si fanno condizionare da questo nuovo tipo di vita nel cyberspazio, scrivendo qualsiasi tipo di idiozia e “postando” informazioni e notizie false sui profili dei propri social network, sicuramente i più giovani ne saranno ancora più influenzati.

Prima della maturità e spesso anche dopo è davvero difficile conoscere bene se stessi, capire chi si è realmente, le proprie potenzialità e i propri limiti, in questo i Social Network e internet influiscono pesantemente permettendo a chiunque di crearsi una “personalità alternativa” con la quale si presentano sulla rete.

Il problema è che questi avatar creati non sono dei personaggi di fantasia che magari si possono inventare in un videogioco, bensì vere e proprie parti del proprio io che spesso si sostituiscono alla vera persona nelle relazioni personali e anche in quelle intime.

Non è infatti raro trovare nei profili social dei più giovani fotografie ritoccate o fatte apposta per “piacere” e attirare il classico click del “like”, oppure citazioni da libri che probabilmente non si sono mai letti “postate” solo per far credere agli altri di essere acculturati.

Il problema è che più ci si collega e si interagisce col social network e ironicamente più si perde il collegamento con se stessi e la vera interazione con il prossimo.

Il paradosso dei Social Network

Paradossalmente si sta creando l’effetto contrario rispetto a quello che i Social Network sono stati creati per fare: invece di avvicinare le persone, le stanno piano piano allontanando.

Se prendiamo un qualsiasi mezzo pubblico o ci facciamo due passi per strada, noteremo che la maggior parte dei ragazzi hanno la testa immersa nello schermo del loro smartphone e anche se sono in un gruppo di amici, l’interazione tra di loro sarà davvero minima.

E’ come se per loro il prossimo sia molto più interessante sul profilo del social network che di persona e sta diventando sempre più importante la “quantità” delle cose piuttosto che la “qualità”, si tende a calcolare quanti “amici” si hanno sul profilo, invece di pensare davvero alle persone che ci sono vicine.

Questo aspetto spesso poi si traduce spesso anche nei rapporti intimi che tra l’altro si stanno perdendo dietro ai testi delle chat. Pensiamo anche al cyberbullismo, a tutti i ragazzi che usano i social network per insultare gli altri, per postare video diffamanti e notizie false, spesso con conseguenze tremende per il prossimo.

Non condannare, ma educare all’utilizzo dei Social Network

Ma nonostante tutto non si deve pensare che i Social Network siano il male, anzi se usati correttamente e filtrando i contenuti possono dare molti vantaggi.

Il punto della questione è quello di educare i ragazzi a un utilizzo più moderato e a non valutare se stessi e gli altri solo attraverso il mondo virtuale. Per questo si dovrebbero creare delle ore di lezione dedicate all’utilizzo dei Social Network nelle scuole medie e superiori, oltre a sensibilizzare anche i genitori o tutori dei ragazzi.